La bambola.

Era quasi da non credere, per me. Mai prima d'ora ero riuscita a concedermi il lusso di una relazione a buon fine. Me ne stavo pigra nel letto, ascoltando i rumori della primavera in arrivo, perfetto contorno di una nottata ancor più gradevole, quando Samuel fece capolino dalla cucina, porgendomi un bicchiere.
<< Succo al mirtillo?! >>
<< Naturalmente. Non è il tuo preferito?! >>
Sorrisi, dovevamo conoscerci appena, eppure non era così. Si sedette dalla sua parte, fissandomi beato. Contemplavo estasiata quei riccioli biondi e gli occhi azzurri, gli stessi che mi convinsero ad entrare in casa sua, a farlo entrare in me. La prima volta di ambedue le cose.
Si alzò nuovamente, per darsi una sciacquata. Bevvi avidamente il succo e cercai con la mano il comodino alla mia destra per riporre il bicchiere, non arrivandoci dovetti sporgermi.
Occhi sgranati. Pupille dilatate verso il parquet. La mano tremò e il bicchiere non trovò mai appoggio.
Sulle trame del legno, una chiazza rossa. Scostai la coperta, così lunga da nascondere gran parte del pavimento. La paura si arrampicò partendo dalle viscere, corse e s’innestò nella mia testa lasciandoci larve nere di terrore.

caspita che linguagguio interessante!! . non vedo l'ora di leggerlo tremante nel eltto con accanto il mio gatto nero bianco grigio e rosso per proteggermi dalla paura!!

Contentissima che t'incuriosisca
Che bello *.*, con complimenti così mi commuovo come i bambini