Anima e corpo, Incipit per Asylum 100

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LucyS
view post Posted on 15/9/2013, 00:09




La sveglia suonò alle 5.47, come ogni mattina. Santina si alzò e iniziò la sua lunga e lenta preparazione. Sorseggiò il caffè, prese i biscotti, nutrì quella palla di lardo che era diventato il suo centenario gattone e cominciò a pensare a come si sarebbe dovuta vestire quel giorno. Per lei recarsi vestita di tutto punto al cimitero dal suo defunto marito, morto alla giovane età di trentacinque anni per un improvviso malore, era davvero importante. Così scese in giardino, raccolse un mazzo di fiori dai colori spenti, s' infilò le scarpe malconce, colorì le labbra con un rossetto rosso scuro e cominciò a pedalare verso il limitare del paese.
Era il momento fulcro di un’intera giornata: passava in rassegna tutte le tombe vicine, sapeva a memoria i nomi di tutti coloro che facevano compagnia al corpo inerme del marito, poi finalmente si dedicava a lui, al suo Roberto. Cambiava i fiori, puliva il monumento e rimaneva seduta su di esso, a parlare, a stare in muta osservazione oppure a cantare vecchie canzoni. Chiunque vedendola avrebbe potuto dubitare della sua sanità mentale. D’altra parte Santina non amava la compagnia di nessuno in quel paese di facce smunte e giudicanti, fatta eccezione per quella di Margot …
 
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