FabioLastrucci |
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| Non fidarti, questo è Sole d’acqua…
E’ adoperando un’immagine surreale che gli anziani definivano una certa luce fragile, diluita, che filtrava attraverso il cielo rannuvolato sul finire del pomeriggio. Tutta la città ne era immersa. Con quel suo dare alle cose un senso di precarietà, il “Sole d’acqua” non scaldava affatto. Illuminava alla meglio la Stazione Centrale e i suoi traffici, ammorbidiva la nettezza dei contorni di palazzi e auto con sfumature scialbe.
Verso le sei le attività illegali diurne, erano ancora in corso mentre si preparavano quelle illegali notturne.
Tra i vicoli della Cruna d’oro, un Uomo dagli Occhiali Scuri si aggirava frettoloso in mezzo alle bancarelle che sgomberavano la merce o si ricoprivano di sudici teli cerati. A quell’ora era ancora possibile reperire stereo “quasi nuovi”, droghe, probabilmente armi. L’Uomo però era indifferente alle offerte dei venditori che ronzavano tutto intorno.
Puntava qualcos’altro.
S’infilò tra i palazzi fatiscenti dietro Via Grimm.
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