L'orologio a cucù

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PaulMc
view post Posted on 22/9/2013, 11:59




L'orologio a cucù
Paolo Leonelli
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È quasi l'alba, sono al molo Audace e giro intorno alla siepe che separa dalla banchina; un uomo è seduto a terra, rivolto verso il mare. Lo illumino con la torcia: ha la testa spaccata e brandelli di carne e cervello deturpano collo e camicia.
Mi maledico per questo.

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Faccio colazione, alzo la testa e scruto l'orologio. Lo sfioro delicatamente con le dita; scivolo sulle tegole di legno bruno, accarezzo le bordure fiorite delle finestre; mi piego leggermente e picchietto con le nocche sul lato del maso, infine, con le mani a coppa sorreggo e poi rilascio la gentile donnina seduta. Porgo l'orecchio per cogliere un ticchettio o un movimento. Nulla.

La sera, il tarlo nella mia testa ricomincia. Inizio a rimuginare sull'orologio e l'atroce segreto che porta con sé.
Nel millenovecentosettanta mio nonno mi ha lasciato la chiave della piccola cassaforte del suo studio e ho trovato questo scarno diario dove aveva descritto alcuni tragici fatti. Ora so come la nostra famiglia ha goduto di fortuna e ricchezza.

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